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18 Maggio 2025

Obblighi di sicurezza e RLS senza dipendenti: cosa sapere

La gestione della sicurezza sul lavoro nelle società senza dipendenti rappresenta spesso un'area di incertezza normativa per molti imprenditori e professionisti. Quando una società è composta solo da soci lavoratori, come nel caso di S.r.l. o S.n.c. senza personale subordinato, ci si interroga frequentemente su quali siano gli obblighi previsti dal D.lgs 81/2008 e su chi ricadano le responsabilità. In questo articolo analizzeremo nel dettaglio quali sono gli obblighi per la sicurezza nelle società senza dipendenti, con particolare attenzione alla figura del RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) e all'organizzazione del sistema di prevenzione e protezione.

Lavoratori e datori di lavoro: definizioni nel contesto normativo

Per comprendere correttamente gli obblighi in materia di sicurezza sul lavoro nelle società senza dipendenti, è fondamentale partire dalle definizioni ufficiali fornite dal Testo Unico sulla Sicurezza. Il D.lgs 81/2008 definisce con precisione le figure coinvolte nell'organizzazione della sicurezza aziendale.

Secondo la normativa, il lavoratore è identificato come "la persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un'attività lavorativa nell'ambito dell'organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione". Un aspetto particolarmente rilevante è che a questa figura viene espressamente equiparato il socio lavoratore di società, anche di fatto, che presta la sua attività per conto della società stessa.

Per quanto riguarda il datore di lavoro, la definizione normativa lo identifica come "il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l'assetto dell'organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell'organizzazione stessa in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa".

Queste definizioni chiariscono un principio fondamentale: nelle società senza dipendenti, il socio che svolge attività lavorativa è equiparato al lavoratore dipendente ai fini della sicurezza, mentre la figura del datore di lavoro va identificata in chi detiene i poteri decisionali e di spesa, indipendentemente dalla presenza di un rapporto di lavoro subordinato.

Identificazione del datore di lavoro nelle società senza personale dipendente

Nelle società prive di dipendenti, come S.r.l. o S.n.c. composte da due o più soci con quote paritarie, l'identificazione del datore di lavoro ai fini della sicurezza può risultare problematica. La questione centrale è determinare su quale figura ricadano le responsabilità previste dal D.lgs 81/2008 quando tutti i soci hanno pari poteri e nessuno è formalmente subordinato all'altro.

La soluzione consigliata dagli esperti del settore è la stesura di un atto formale con data certa nel quale si designa espressamente uno dei soci come datore di lavoro per quanto concerne gli aspetti relativi alla sicurezza. Questo documento dovrebbe preferibilmente assumere forma pubblica per garantirne la validità e l'efficacia in caso di controlli o contenziosi.

In assenza di tale formalizzazione, le conseguenze possono essere particolarmente gravose. Durante un'ispezione, le eventuali sanzioni verrebbero contestate a tutti i soci in egual misura. Ancora più seria sarebbe la situazione in caso di infortunio con conseguenze gravi o mortali, poiché tutti i soci potrebbero essere chiamati a rispondere penalmente dello stesso reato, configurando una responsabilità collettiva.

L'individuazione formale del datore di lavoro non è quindi un mero adempimento burocratico, ma una misura essenziale per definire con chiarezza le responsabilità all'interno della società e per garantire l'efficace implementazione delle misure di prevenzione e protezione previste dalla normativa sulla sicurezza.

Adempimenti obbligatori per la sicurezza: dal DVR al RSPP

Una volta identificato il datore di lavoro all'interno della società senza dipendenti, su questa figura ricadono tutti gli obblighi previsti dall'articolo 18 del Testo Unico sulla Sicurezza. Anche in assenza di personale subordinato, l'equiparazione del socio lavoratore alla figura del dipendente comporta l'applicazione completa delle disposizioni del D.lgs 81/2008.

Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) rappresenta uno degli adempimenti fondamentali. La sua redazione è obbligatoria anche nelle società con soli soci lavoratori e deve includere l'analisi di tutti i rischi presenti nell'ambiente di lavoro, le misure di prevenzione e protezione adottate, e il programma per il miglioramento della sicurezza nel tempo. Il documento deve recare data certa e includere le firme del datore di lavoro, del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), del medico competente (quando previsto) e del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS).

La nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) è un altro adempimento imprescindibile. Il datore di lavoro può scegliere di incaricare un professionista esterno o, avvalendosi delle disposizioni dell'articolo 34 del D.lgs 81/2008, assumere personalmente questo ruolo diventando DLSPP (Datore di Lavoro con funzioni di RSPP). In quest'ultimo caso, dovrà frequentare specifici corsi di formazione e aggiornamento periodico, calibrati sul livello di rischio aziendale.

Completano il quadro degli adempimenti obbligatori la designazione degli addetti alle emergenze (primo soccorso e antincendio) e, quando necessario, la nomina del medico competente per la sorveglianza sanitaria.

Figure della sicurezza: nomina e responsabilità nelle piccole società

Nelle società di piccole dimensioni senza dipendenti, la gestione delle figure della sicurezza presenta caratteristiche peculiari che meritano un'analisi approfondita. Oltre alla già menzionata possibilità per il datore di lavoro di assumere il ruolo di RSPP, esistono altre posizioni che devono essere assegnate per garantire la conformità normativa.

Gli addetti alle emergenze rappresentano figure indispensabili anche nelle realtà più piccole. Il datore di lavoro può nominare se stesso come addetto al primo soccorso e alla prevenzione incendi, previa adeguata formazione specifica. Questa soluzione è particolarmente indicata nelle società con un numero limitato di soci, dove sarebbe ridondante designare più persone per questi ruoli.

Per quanto riguarda il medico competente, la sua nomina non è sempre obbligatoria, ma dipende dalla presenza di specifici rischi nell'attività lavorativa. È necessario designare questa figura in caso di esposizione a rischi chimici, fisici (rumore, vibrazioni), biologici, o in presenza di movimentazione manuale dei carichi. Anche l'utilizzo di videoterminali per più di 20 ore settimanali o lo svolgimento di lavoro notturno richiedono la sorveglianza sanitaria e quindi la nomina del medico competente.

Un aspetto spesso sottovalutato riguarda la formazione: tutte le figure della sicurezza, incluso il datore di lavoro che assume ruoli specifici, devono seguire percorsi formativi dedicati e aggiornamenti periodici. Questi non rappresentano meri adempimenti burocratici, ma costituiscono elementi essenziali per garantire la corretta implementazione delle misure di prevenzione e protezione in azienda.

RLS senza dipendenti: obblighi formativi e alternative disponibili

La figura del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) riveste un ruolo centrale anche nelle società prive di dipendenti. L'articolo 47 del D.lgs 81/2008 prevede infatti l'obbligo di nomina del RLS in tutte le realtà aziendali, indipendentemente dalla loro dimensione o struttura organizzativa.

Nelle società con soli soci lavoratori, si presenta una situazione particolare: uno dei soci, diverso da quello identificato come datore di lavoro, può "autoeleggersi" RLS attraverso una dichiarazione formale in cui accetta di assumere i compiti previsti dalla normativa. Questa designazione deve essere comunicata all'INAIL da parte del datore di lavoro, completando così l'iter di nomina.

Il socio che assume il ruolo di RLS è tenuto a frequentare specifici corsi di formazione iniziale, della durata di 32 ore, e a partecipare agli aggiornamenti periodici previsti dalla normativa. Questi percorsi formativi sono essenziali per garantire che il rappresentante acquisisca le competenze necessarie per svolgere efficacemente la propria funzione di tutela della salute e sicurezza all'interno dell'azienda.

È importante sottolineare che il socio lavoratore non è obbligato ad assumere il ruolo di RLS. In assenza di una figura interna disponibile, il datore di lavoro dovrà rivolgersi a un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale (RLST), che eserciterà le funzioni di rappresentanza per conto dei lavoratori dell'azienda. In questo caso, il socio lavoratore dovrà comunque partecipare ai corsi di formazione e informazione previsti per i lavoratori, con durata variabile in base al livello di rischio dell'attività svolta.

Sicurezza aziendale: un impegno concreto anche senza dipendenti

La gestione della sicurezza nelle società senza dipendenti rappresenta un ambito complesso ma fondamentale per garantire la tutela della salute e l'integrità di tutti i soci lavoratori. Come abbiamo visto, anche in assenza di personale subordinato, gli obblighi normativi rimangono sostanzialmente invariati: dalla nomina delle figure responsabili alla redazione del DVR, dall'individuazione del datore di lavoro alla designazione del RLS.

L'approccio corretto alla sicurezza non deve essere percepito come un mero adempimento burocratico, ma come un'opportunità per creare un ambiente di lavoro sano e produttivo. La chiara definizione dei ruoli e delle responsabilità attraverso atti formali rappresenta non solo una tutela legale, ma anche la base per un efficace sistema di prevenzione e protezione.

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