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21 Giugno 2025

RSPP e ASPP: differenze, ruoli e obblighi formativi

Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e l'Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP) rappresentano figure chiave nel sistema di gestione della sicurezza sul lavoro. Entrambi i ruoli sono fondamentali per garantire la corretta implementazione delle misure preventive e protettive all'interno delle organizzazioni, ma presentano differenze sostanziali in termini di responsabilità, requisiti formativi e ambiti operativi. Mentre l'RSPP coordina l'intero servizio e risponde direttamente al datore di lavoro, l'ASPP opera in supporto, collaborando nell'attuazione delle strategie di sicurezza. Comprendere le distinzioni tra queste due figure professionali è essenziale per le aziende che intendono strutturare efficacemente il proprio sistema di prevenzione, in conformità con quanto previsto dal D.Lgs. 81/08. In questo articolo analizzeremo nel dettaglio le differenze tra RSPP e ASPP, i rispettivi compiti, i requisiti necessari per ricoprire tali ruoli e i percorsi formativi richiesti dalla normativa vigente.

RSPP e ASPP: differenze, ruoli e obblighi formativi

Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e l'Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP) rappresentano figure chiave nel sistema di gestione della sicurezza sul lavoro. Entrambi i ruoli sono fondamentali per garantire la corretta implementazione delle misure preventive e protettive all'interno delle organizzazioni, ma presentano differenze sostanziali in termini di responsabilità, requisiti formativi e ambiti operativi. Mentre l'RSPP coordina l'intero servizio e risponde direttamente al datore di lavoro, l'ASPP opera in supporto, collaborando nell'attuazione delle strategie di sicurezza. Comprendere le distinzioni tra queste due figure professionali è essenziale per le aziende che intendono strutturare efficacemente il proprio sistema di prevenzione, in conformità con quanto previsto dal D.Lgs. 81/08. In questo articolo analizzeremo nel dettaglio le differenze tra RSPP e ASPP, i rispettivi compiti, i requisiti necessari per ricoprire tali ruoli e i percorsi formativi richiesti dalla normativa vigente.

Definizione e inquadramento normativo di RSPP e ASPP

Il Decreto Legislativo 81/08, pietra miliare della normativa italiana sulla sicurezza sul lavoro, definisce con precisione le figure del Responsabile e dell'Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione. L'RSPP viene identificato come "persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi". Si tratta dunque del professionista che assume la responsabilità di guidare le attività volte a garantire la sicurezza in azienda, interfacciandosi direttamente con il datore di lavoro.

L'ASPP, invece, è definito come "persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali facente parte del servizio di prevenzione e protezione". Il suo ruolo è complementare a quello dell'RSPP, fornendo supporto operativo nelle attività quotidiane di prevenzione. La normativa stabilisce chiaramente che un professionista non può ricoprire contemporaneamente entrambe le funzioni all'interno della stessa organizzazione.

Queste definizioni evidenziano come il legislatore abbia voluto creare un sistema articolato, in cui le competenze tecniche e le responsabilità sono distribuite tra diverse figure professionali, ciascuna con un proprio specifico ambito di intervento. Tale struttura permette di gestire efficacemente la complessità della materia, garantendo che ogni aspetto della sicurezza aziendale sia adeguatamente presidiato da personale qualificato.

Le principali differenze tra R.S.P.P. e A.S.P.P.: responsabilità e funzioni

La distinzione fondamentale tra R.S.P.P. e A.S.P.P. risiede nel livello di responsabilità e nelle specifiche funzioni operative che queste figure svolgono all'interno del sistema di gestione della sicurezza aziendale. Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione assume un ruolo di coordinamento e supervisione strategica, occupandosi di attività cruciali quali la redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), la definizione delle procedure di sicurezza e l'individuazione dei Dispositivi di Protezione Individuale necessari per ciascuna mansione lavorativa.

L'RSPP è spesso la figura di riferimento per la formazione e l'informazione dei lavoratori sui rischi specifici, può organizzare le prove di evacuazione e gestisce gli aspetti più complessi della sicurezza aziendale. Nelle organizzazioni di medie e grandi dimensioni, può anche occuparsi dell'implementazione e del mantenimento di sistemi di gestione integrati (sicurezza, ambiente, qualità).

L'Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione, invece, opera in supporto all'RSPP, svolgendo attività più operative e specifiche. Si occupa tipicamente del monitoraggio delle scadenze formative, della stesura di istruzioni operative dettagliate, dell'esecuzione di audit di sicurezza e della gestione documentale. Nelle aziende con più sedi o stabilimenti, è comune trovare un ASPP dedicato a ciascun sito, che opera sotto il coordinamento dell'RSPP centrale.

Questa struttura gerarchica permette di garantire un presidio capillare della sicurezza, combinando la visione strategica dell'RSPP con l'attenzione al dettaglio operativo degli ASPP, per una gestione efficace e completa dei rischi aziendali.

Requisiti professionali e procedura di nomina per entrambe le figure

Per ricoprire i ruoli di RSPP e ASPP, la normativa prevede requisiti professionali specifici che garantiscono l'adeguata competenza di queste figure chiave. Il requisito base è il possesso di un diploma di scuola secondaria superiore, accompagnato dalla formazione specifica prevista dall'articolo 32 del D.Lgs. 81/08. In alternativa, è riconosciuta come valida un'esperienza pregressa di almeno sei mesi nel ruolo di RSPP, maturata in periodi precedenti all'entrata in vigore delle attuali disposizioni normative.

La procedura di nomina presenta differenze significative tra le due figure. L'RSPP deve essere designato direttamente dal datore di lavoro, attraverso un atto formale che non può essere delegato ad altri soggetti. Questa disposizione sottolinea l'importanza strategica del ruolo e la diretta correlazione con le responsabilità del vertice aziendale.

Per quanto riguarda l'ASPP, anche in questo caso la nomina compete al datore di lavoro, ma può essere delegata ad altri soggetti all'interno dell'organizzazione, come ad esempio al responsabile delle risorse umane o allo stesso RSPP.

Un caso particolare è rappresentato dal Datore di Lavoro RSPP, configurazione possibile nelle aziende di piccole dimensioni, dove il titolare può assumere direttamente il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. In questa circostanza, non è richiesto il possesso del diploma di scuola secondaria superiore, ma rimane obbligatoria una formazione specifica. Esistono tuttavia limitazioni a questa possibilità, esplicitamente indicate nell'articolo 31 del D.Lgs. 81/08, che escludono questa opzione per le aziende ad alto rischio o di grandi dimensioni.

Percorsi formativi obbligatori: moduli e monte ore richiesti

La formazione per RSPP e ASPP segue un percorso strutturato in moduli specifici, definiti negli Accordi Stato-Regioni che regolamentano la materia. Il sistema formativo è articolato in tre componenti principali, ciascuna con contenuti e durata ben definiti:

Il Modulo A rappresenta la formazione di base comune a entrambe le figure e ha una durata complessiva di 28 ore. Questo modulo introduce i concetti fondamentali della prevenzione e protezione, fornendo le conoscenze di base necessarie per comprendere il quadro normativo e i principi della gestione della sicurezza.

Il Modulo B costituisce la formazione tecnica specifica correlata ai settori produttivi ATECO e prevede un corso base di 48 ore. Per alcuni settori considerati a rischio più elevato, sono previste integrazioni formative aggiuntive di durata variabile tra le 12 e le 16 ore, a seconda della tipologia di attività.

Il Modulo C, della durata di 24 ore, è riservato esclusivamente agli RSPP e approfondisce aspetti relativi alla gestione e organizzazione della sicurezza, comunicazione, formazione e consulenza.

La principale differenza nei percorsi formativi tra le due figure è che mentre l'ASPP deve completare i moduli A e B, l'RSPP deve frequentare anche il modulo C. È importante sottolineare che alcune lauree specialistiche esentano dalla frequenza dei moduli A e B, come specificato dalla normativa vigente, ma non dall'obbligo di aggiornamento periodico. Questa struttura modulare garantisce una formazione completa e specifica, calibrata sulle diverse responsabilità che le due figure sono chiamate ad assumere all'interno del sistema di gestione della sicurezza aziendale.

Aggiornamento professionale: tempistiche e modalità per RSPP e ASPP

Il mantenimento delle competenze professionali di RSPP e ASPP richiede un aggiornamento periodico, regolamentato dagli Accordi Stato-Regioni che ne definiscono tempistiche e modalità. L'obbligo di aggiornamento si configura come un percorso formativo continuo, con cadenza quinquennale, che garantisce l'adeguamento delle conoscenze all'evoluzione normativa e tecnologica in materia di sicurezza sul lavoro.

Per quanto riguarda il monte ore, esistono differenze significative tra le due figure: l'RSPP deve completare 40 ore di aggiornamento nell'arco di cinque anni, mentre per l'ASPP il requisito si riduce a 20 ore nello stesso periodo. Questa differenziazione riflette il diverso livello di responsabilità e la maggiore complessità del ruolo del Responsabile rispetto all'Addetto.

Una caratteristica importante del sistema di aggiornamento è la sua flessibilità: non è necessario seguire un unico corso della durata complessiva richiesta, ma è possibile "assemblare" il monte ore attraverso la partecipazione a diversi eventi formativi, purché coerenti con le tematiche della sicurezza sul lavoro. Gli aggiornamenti possono essere distribuiti nell'intero quinquennio, consentendo una pianificazione personalizzata del percorso formativo.

Un'ulteriore novità introdotta dalla normativa più recente è la possibilità di soddisfare fino al 50% del monte ore richiesto tramite la partecipazione a convegni e seminari, ampliando così le opportunità di aggiornamento. Questa apertura consente ai professionisti di confrontarsi con diverse esperienze e approcci, arricchendo il proprio bagaglio di conoscenze attraverso modalità formative variegate, sempre mantenendo il focus sulle tematiche rilevanti per il ruolo ricoperto.

RSPP e ASPP: figure chiave per un'efficace gestione della sicurezza

Comprendere le differenze tra RSPP e ASPP è fondamentale per strutturare correttamente il sistema di prevenzione e protezione aziendale. Queste figure, con responsabilità e percorsi formativi distinti, collaborano per garantire ambienti di lavoro sicuri e conformi alla normativa vigente. Mentre l'RSPP assume un ruolo strategico di coordinamento e risponde direttamente al datore di lavoro, l'ASPP fornisce il supporto operativo necessario per l'implementazione quotidiana delle misure di sicurezza.

La formazione e l'aggiornamento continuo rappresentano elementi imprescindibili per mantenere elevati standard di competenza professionale in un ambito in costante evoluzione come quello della sicurezza sul lavoro. Investire nella qualificazione di queste figure significa investire nella protezione del patrimonio più importante di ogni azienda: le persone.

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